ɃḺϴɃ Giudecca

Laboratorio Culturale Autogestito

 

Pog-Rom

 

Una pioggia di oggetti, gettati da un cavalcavia, cade sulle baracche sotto il ponte. Sulla testa dei baraccati piomba l'immondizia che riempie le mani degli aggressori. Lì sotto c'è un campo rom. Da una baracca esce una donna con un bambino in braccio. Corre tra la folla cercando di porre in salvo suo figlio, ma viene fermata da un'altra donna, forse un'altra madre, che le sputa in faccia. Lo sputo colpisce anche il volto del bambino. La folla applaude. Volete sapere cos'è il pogrom? Questo è il pogrom.

 

 
GadjoDilo
Giovedì 5 giugno 2008 h.21

Gadjo Dilo. Lo straniero pazzo

Romania/Francia, 1997

di Tony Gatlif

scritto da Tony Gatlif con Romain Duris, Rona Hartner, Izidor Serban, Ovidiu Balan. Musiche di Tony Gatlif. Vincitore del Locarno Film Festival 1997, Cèsar per le migliori musiche 1999, e altri premi internazionali.

 

"Chi se ne frega. Non cammino più ". Il giovane parigino Stèphane si è perso in Romania durante il suo viaggio alla ricerca della cantante zingara Nora Luca e decide di fermarsi in un villaggio Rom, ospite di Izidor. Ma quella che nelle sue intenzioni sarebbe dovuta essere la fine di quel viaggio, è in realtà l'inizio di un altro inaspettato viaggio, quello alla scoperta di altri costumi, di "uomini e donne dai visi e dai corpi scuri, di case inusuali e di suoni forti, di gesti intensi". La musica smette di essere fruizione occasionale e diviene presenza assidua, linguaggio che accompagnerà ogni momento di questa sua scoperta; scoperta anche di sentimenti forti, come l'odio. "Rumeni e zingari vivono gli uni accanto agli altri, frequentano la stessa osteria, talvolta quelli allietano le proprie feste con la musica e le danze di questi. Eppure, basta un nulla perché, di rancore in rancore, la crisi esploda, le case vengano bruciate, gli uomini trucidati."

Gatlif, anch'esso gitano, ci immerge in un vero villaggio Rom e ci fa scoprire come ciascuno di noi sia gadjo rispetto a qualcun altro.

(i pensieri di Martina su questa serata...)


 
Swing
Giovedì 12 giugno 2008 h.21

Swing

Francia/Giappone 2002

di Tony Gatlif

scritto da Tony Gatlif con Oscar Copp, Lou Rech, Tchavolo Schmitt, Mandino Reinhardt, Abdellatif Chaarani, Fabiene Mai. Musiche di Mandino Reinhardt, Tchavolo Schmitt, Adbellatif Chaarani, Tony Gatlif.

 

Miraldo è un mago del jazz gitano e gli occhi del piccolo Max non riescono a staccarsi dalla sua chitarra. Per procurarsene una e imparare a suonarla, si reca al vicino campo nomadi Manouche dove vive Miraldo. Qui si imbatte in Swing che lo guiderà nella prima e forse più importante evasione della sua vita. Gatlif ci restituisce tutta la grande tradizione musicale Manouche e l'eccezionalità dei suoi musicisti, i pezzi suonati durante le feste prendono corpo in modo spontaneo e improvvisato, fuori da ogni scrittura e sceneggiatura, ricordandoci così quanto la musica, come l'amore, vogliono anzitutto cuore.

Nel ruolo di Miraldo c’è Tschavolo Schmitt, il grande chitarrista gitano, in un ruolo che richiama la figura leggendaria di Django Reinhardt, noto in tutto il mondo per il suo superbo talento; lo affianca Mandino Reinhardt, tra i musicisti di gipsy jazz più apprezzati a livello mondiale.

 

La serata verrà introdotta da Giovanna, che ci accompagnerà nel suo viaggio tra le comunità Rom del sud della Bulgaria. "C'era Giovanna che ha cominciato a raccontarci la sua grande passione per la cultura Rom e Sinti: una storia che parte da Venezia, arriva in India e, tornando, passa per il villaggio di sua nonna in Bulgaria dove ci ha lasciati, assieme a lei, al matrimonio zingaro, e attendiamo dalle sue labbra nuovi racconti e nuove magie...".

 

 

 
SottoStessaLuna
Giovedì 19 giugno 2008 h.21

Sotto la stessa luna

Italia, 2006

di Carlo Luglio

scritto da Carlo Luglio, Gaetano di Vaio. Con Franco Melone, Oliver Andelkovic, Samantha Andelkovic, Pavel Nanedoski. Musiche di Riccardo Veno. Premio d'arte ed essai al Festival di Locarno 2006, Premio miglior film digitale all'International Film Festival del Cairo.

 

Girato nel campo nomadi di Scampia, periferia di Napoli, con attori non professionisti: Luglio non realizza una fiction nè un dipinto romantico, ma "uno spaccato assolutamente senza filtri di una tale realtà a 360°". Ecco dunque la storia di Oliver e Pavel, il primo prova a sbarcare il lunario vendendo fiori e pulendo parabrezza ai semafori mentre il suo amico Pavel, al contrario, crede più cinicamente nella legge della giungla, in virtù della quale per sopravvivere devi picchiare più forte e possibilmente per primo. Dice l'autore: "semplicemente ho voluto rendere partecipe chi non ne è a conoscenza, che esiste anche una umanità fatta da questi ragazzi e bambini che vivono emarginati e che molti vogliono far passare come un peso troppo gravoso per la nostra società. Ho voluto mettere in evidenza la loro differente cultura ed i loro valori, che non sono per forza peggiori dei nostri. Poi ho voluto raccontare anche quel mondo definibile come 'paracamorristico', fatto di delinquenti in erba che non sono altro che le vittime in prima persona della vera camorra la quale vive nascosta nella borghesia tra le maglie del mondo economico, finanziario e commerciale".

 

 

This page requires that you have JavaScript enabled and the most current version of the Adobe Flash Player.
Please refer to your browser's documentation for assistance with enabling JavaScript and click here to go to Adobe's website to install/upgrade your flash player plug-in.

 L'intervista

Carlo Luglio presenta a Blob Giudecca il suo lavoro... I ragazzi di scampia, la ghettizzazione dei rom e dei napoletani, i problemi legati alla produzione e alla distribuzione del film. Un film che parte da un'idea che diventa canovaccio e viene condizionata dalla 'fiammeggiante vitalità' delle persone che lo attraversano...

 

This page requires that you have JavaScript enabled and the most current version of the Adobe Flash Player.
Please refer to your browser's documentation for assistance with enabling JavaScript and click here to go to Adobe's website to install/upgrade your flash player plug-in.

Parole (Quasi) instabili

Un reading del gruppo Parole Instabili durante una serata del ciclo Pogrom (vedi qui) diventa una occasione per ascoltare un racconto di Marco de Rosa accompagnato dalla chitarra di Umberto De Vicaris. 

 
 
CMS by