Una pioggia di oggetti, gettati da un cavalcavia, cade sulle baracche sotto il ponte. Sulla testa dei baraccati piomba l'immondizia che riempie le mani degli aggressori. Lì sotto c'è un campo rom. Da una baracca esce una donna con un bambino in braccio. Corre tra la folla cercando di porre in salvo suo figlio, ma viene fermata da un'altra donna, forse un'altra madre, che le sputa in faccia. Lo sputo colpisce anche il volto del bambino. La folla applaude. Volete sapere cos'è il pogrom? Questo è il pogrom.
"Chi se ne frega. Non cammino più ". Il giovane parigino Stèphane si è perso in Romania durante il suo viaggio alla ricerca della cantante zingara Nora Luca e decide di fermarsi in un villaggio Rom, ospite di Izidor. Ma quella che nelle sue intenzioni sarebbe dovuta essere la fine di quel viaggio, è in realtà l'inizio di un altro inaspettato viaggio, quello alla scoperta di altri costumi, di "uomini e donne dai visi e dai corpi scuri, di case inusuali e di suoni forti, di gesti intensi". La musica smette di essere fruizione occasionale e diviene presenza assidua, linguaggio che accompagnerà ogni momento di questa sua scoperta; scoperta anche di sentimenti forti, come l'odio. "Rumeni e zingari vivono gli uni accanto agli altri, frequentano la stessa osteria, talvolta quelli allietano le proprie feste con la musica e le danze di questi. Eppure, basta un nulla perché, di rancore in rancore, la crisi esploda, le case vengano bruciate, gli uomini trucidati."
Gatlif, anch'esso gitano, ci immerge in un vero villaggio Rom e ci fa scoprire come ciascuno di noi sia gadjo rispetto a qualcun altro.
(i pensieri di Martina su questa serata...)
Miraldo è un mago del jazz gitano e gli occhi del piccolo Max non riescono a staccarsi dalla sua chitarra. Per procurarsene una e imparare a suonarla, si reca al vicino campo nomadi Manouche dove vive Miraldo. Qui si imbatte in Swing che lo guiderà nella prima e forse più importante evasione della sua vita. Gatlif ci restituisce tutta la grande tradizione musicale Manouche e l'eccezionalità dei suoi musicisti, i pezzi suonati durante le feste prendono corpo in modo spontaneo e improvvisato, fuori da ogni scrittura e sceneggiatura, ricordandoci così quanto la musica, come l'amore, vogliono anzitutto cuore.
Nel ruolo di Miraldo c’è Tschavolo Schmitt, il grande chitarrista gitano, in un ruolo che richiama la figura leggendaria di Django Reinhardt, noto in tutto il mondo per il suo superbo talento; lo affianca Mandino Reinhardt, tra i musicisti di gipsy jazz più apprezzati a livello mondiale.
La serata verrà introdotta da Giovanna, che ci accompagnerà nel suo viaggio tra le comunità Rom del sud della Bulgaria. "C'era Giovanna che ha cominciato a raccontarci la sua grande passione per la cultura Rom e Sinti: una storia che parte da Venezia, arriva in India e, tornando, passa per il villaggio di sua nonna in Bulgaria dove ci ha lasciati, assieme a lei, al matrimonio zingaro, e attendiamo dalle sue labbra nuovi racconti e nuove magie...".
Girato nel campo nomadi di Scampia, periferia di Napoli, con attori non professionisti: Luglio non realizza una fiction nè un dipinto romantico, ma "uno spaccato assolutamente senza filtri di una tale realtà a 360°". Ecco dunque la storia di Oliver e Pavel, il primo prova a sbarcare il lunario vendendo fiori e pulendo parabrezza ai semafori mentre il suo amico Pavel, al contrario, crede più cinicamente nella legge della giungla, in virtù della quale per sopravvivere devi picchiare più forte e possibilmente per primo. Dice l'autore: "semplicemente ho voluto rendere partecipe chi non ne è a conoscenza, che esiste anche una umanità fatta da questi ragazzi e bambini che vivono emarginati e che molti vogliono far passare come un peso troppo gravoso per la nostra società. Ho voluto mettere in evidenza la loro differente cultura ed i loro valori, che non sono per forza peggiori dei nostri. Poi ho voluto raccontare anche quel mondo definibile come 'paracamorristico', fatto di delinquenti in erba che non sono altro che le vittime in prima persona della vera camorra la quale vive nascosta nella borghesia tra le maglie del mondo economico, finanziario e commerciale".
Carlo Luglio presenta a Blob Giudecca il suo lavoro... I ragazzi di scampia, la ghettizzazione dei rom e dei napoletani, i problemi legati alla produzione e alla distribuzione del film. Un film che parte da un'idea che diventa canovaccio e viene condizionata dalla 'fiammeggiante vitalità' delle persone che lo attraversano...
Un reading del gruppo Parole Instabili durante una serata del ciclo Pogrom (vedi qui) diventa una occasione per ascoltare un racconto di Marco de Rosa accompagnato dalla chitarra di Umberto De Vicaris.