ɃḺϴɃ Giudecca

Laboratorio Culturale Autogestito

 

Attraverso i loro occhi

 

in collaborazione con Officina Sociale (Venezia)

 

 

 
Frontiers
Giovedì 18 novembre 2004 h.21

Frontiers of dreams and fears

Palestina/Usa, 2001
di Mai Masri

 

Il film segue due giovani ragazze palestinesi nel corso di alcuni mesi della loro vita: mona dal campo di rifugiati di chatila a beirut e manar dal campo di dheisha a betlemme. Vivendo in due campi diversi - l’uno segnato dalle condizioni di estrema marginalizzazione, l’altro dall’oppressione economica e militare israeliana - le due ragazze cercano di comunicare l’una con l’altra a dispetto delle barriere che le separano. Il film descrive la loro vita e i loro sogni, attraverso le loro relazioni condotte via e-mail e culminante nel loro drammatico incontro sul confine libano-israeliano. Girato nell’intervallo di tempo tra la liberazione del sud libano dalle truppe israeliane e l’inizio della nuova intifada, il film accompagna le due ragazze nel loro straordinario viaggio ai confini dell’esilio che le separa dalla loro terra e l’una dall’altra.
Premio Excellence al Global Environmental Film Festival di Tokyo; Primo Premio al Festival Internazionale di Ismailia; Premio speciale della Giuria al Beirut International Film Festival 2001; Migliore film arabo per l'Associazione dei Critici Cinematografici Egiziani 2001; Migliore documentario per l'Associazione dei Documentaristi Egiziani 2001.

 

 

 
Civilisees
Giovedì 25 novembre 2004 h.21

Civilisées

Francia/Libano, 1999
di Randa Chahal Sabbang

 

Allo scoppio della guerra civile in Libano, i facoltosi uomini d'affari di quella terra abbandonano precipitosamente tutte le loro proprietà. Restano, a Beirut, i domestici indiani e filippini "importati" negli anni precedenti. Costoro vivono nelle proprietà degli ex padroni convivendo con le mille paure della guerra in città.
Premio Unesco alla Biennale 1999 di Venezia.

 

 

 
Bashu
Giovedì 2 dicembre 2004 h.21

Bashù il piccolo straniero

Iran, 1989
di Bahram Beizai

 

Durante un furioso bombardamento aereo nella guerra Iraq Iran, il piccolo Bashù si ritrova orfano e in fuga. Salito su di un camion finisce in una lontana campagna del Nord iraniano, dove lo accoglie e sfama Nai'i, una giovane donna che si occupa del proprio pezzo di terra e di due bambini, essendo il marito partito per andare altrove in cerca di lavoro. Il ragazzino e' ancora terrorizzato e traumatizzato, soprattutto per il ricordo e la visione della madre arsa viva; egli non parla (la donna lo crede muto), i vicini lo considerano troppo scuro di pelle per essere buono e criticano Nai'i che si è messa in testa di sfamare e tenere in casa quello sconosciuto randagio, che non può che portare guai. Ma Nai'i e' una donna fiera, forte e generosa e poi, poco a poco, il piccolo ospite si fa meno selvatico e comincia ad aiutarla in casa, sul campo ed al mercato. Lei accenna al ragazzo nelle lettere che fa scrivere al marito; lo assiste quando un giorno sta male; lo ripesca nel fiume una volta che è fuggito e vi è caduto dentro e gli compra al mercato una bella camicia nuova. Ormai il ruvido Bashù si è ammansito e ha perfino fatto pace con i suoi coetanei, figli dei vicini, che lo avevano accolto con mille sberleffi. Ora per la donna Bashù è come un figlio e lo capisce il marito che torna a casa, dopo tentativi falliti e con un braccio in meno per un incidente sul lavoro.

 

 

 
 
CMS by