Se i vostri figli sapessero... Ecco, forse è giusto che sappiano. Forse devono sapere in che cosa consisteva quella vecchia società stantia, perché in tutto il mondo una generazione di giovanissimi iniziò a cercare una propria strada, una nuova via alla felicità negata. Abbandonavano una società dove non esisteva lo statuto dei diritti dei lavoratori, dove i matrimoni combinati erano ancora pratica corrente, nella quale il matrimonio era un legame indissolubile e la maggior parte delle persone non conosceva che la propria città. Attraverso questi confini passò il sessantotto. Cercheremo di capire grazie alle immagini del cinema italiano e internazionale come mai... 'successe un sessantotto'...
L’indifferenza di una famiglia borghese che vive di incomunicabilità coprendola da una spessa coltre di ipocrisia. L'incapacità di determinare le proprie vite in modo diverso da ciò che le convenzioni sociali da un lato e la convenienze personali dall'altro prescrivono, blocca la loro forza vitale spingendo i personaggi in un'inerzia senza fine. Un dramma che non si risolve ma si accentua nel tentativo di risvegliare una qualche residua vitalità attraverso il sesso, vissuto ed utilizzato come meccanismo di perpetuazione di status. I due giovani, Carla e Michele, che pure hanno disgusto per ciò che li circonda, ne sono invischiati a tal punto dallo scegliere alla liberazione la replicazione degli stessi modelli. Maselli sceglie il romanzo di Moravia per descrivere la società borghese degli anni '60.
Los Angeles, 1968. Un gruppo di contestatori è riunito in assemblea, temi come il Vietnam, i bianchi e i neri, l'università, la rivoluzione, scivolano di bocca in bocca, si rincorrono, ritornano al punto di partenza. Mark è tra loro, è un contestatore anche lui, cerca una via d'uscita dalla routine di quelle assemblee dove gli sembra non si decida mai veramente nulla ("sono disposto a morire, ma non di noia") così abbandona il gruppo. Incontra casualmente Daria, e i loro giochi d'amore faranno rivivere il deserto della Death Valley in un abbraccio totale con la natura. Dovranno separarsi, ma non saranno più gli stessi.
Antonioni tratteggia una storia di contrasti sullo sfondo di una società distraente e repressiva, orientata al consumismo e alla mercificazione ("dovrebbero farci un drive-in qui, avrebbe successo"), la cui lavorazione fu pesantemente osteggiata ed ebbe attenzioni anche dell'Fbi. Memorabili le scene d'amore nel deserto e il repeat della scena finale musicata dai Pink Floyd.
Che hai da dire contro i miei capelli? I capelli lunghi, liberi, sono solo una delle manifestazioni della protesta giovanile degli anni '60, accanto c'è l'anelito alla pace, alla rottura delle costrizioni sociali, alla ridefinizione del concetto di famiglia, alla riappopriazione del sè sociale anche attraverso viaggi allucinogeni. Il film offre una disamina completa sullo scontro tra la borghesia conservatrice e la generazione dei figli dei fiori nel quale, questi ultimi, rappresentano una risposta al conformismo, alla tradizione e al bigottismo. Claude, un contadino che sta per presentarsi alla chiamata alle armi, incontra un gruppo di hippies e il loro anticonformismo lo incuriosisce, così rimarrà due giorni a vagabondare con loro, prima di arruolarsi. Un film musicale che è un inno alla libertà, contro il militarismo e il concetto di patria. Un magnifico manifesto della liberazione personale, con coreografie psichedeliche e una colonna sonora firmata da Galt Mac Dermot davvero indimenticabile (da cui le famose Acquarius e Let the sun shine in).
"La chiamata alle armi significa che dei bianchi di pelle mandano dei neri di pelle a fare la guerra contro dei gialli per difendere la terra che loro hanno rubato a dei rossi di pelle."
Psichiatra: "E uomini?"
Woof: "Uomini? Che vuol dire?"
Psichiatra: "Ha un attrazione sessuale verso gli uomini?"
Woof: "Vuol dire se sono un omosessuale o roba del genere?"
Psichiatra: "Già."
Woof: "Beh, non caccerei Mick Jagger via dal mio letto, però... beh, no, non sono un omosessuale, no.."
Svezia 1975. Goran, Rolf, Elisabeth, Eva, Stefan più i loro figli ed alcuni amici decidono di costituire una comune e di vivere assieme in totale condivisione. E' il periodo in cui molti giovani alla critica delle istituzioni sociali affiancano un anelito di cambiamento radicale dei modi e degli stili di vita e di relazione. Si tenta di svecchiare l'istituzione familiare dando vita a nuove famiglie allargate comunitarie e di innovare i costumi sessuali partendo dalle riflessioni di Wilhelm Reich. La comune raccontata in questo film di Moodysson vede dunque convivere rivoluzionari, coppie aperte, omosessuali, vegetariani, carnivori, e bambini tutti assieme, il privato si sovrappone al politico, personale e collettivo si confondono. Non è solo la ribellione agli schemi della società borghese ma il tentativo di praticare nuovi modelli educativi, la solidarietà e la condivisione. Un esperimento che, sebbene non destinato a durare, riesce a cambiare positivamente le persone, rendendole maggiormente autonome e in grado di affrontare la vita più consapevolmente.
"Siamo come il porridge. Prima eravamo come fiocchi d'avena - piccoli, secchi, fragili, soli. Ma quando veniamo cucinati assieme agli altri fiocchi d'avena diventiamo teneri. Ci uniamo e così ciascun fiocco non si distingue più dall'altro. Siamo quasi disciolti. Assieme, diventiamo un grande porridge caldo, saporito, nutriente e sì, anche bello. In questo modo non siamo più piccoli e isolati ma siamo diventati caldi, teneri e uniti. Parte di qualcosa di più grande che noi stessi. A volte la vita sembra un un enorme porridge, non credete?"
"Tua mamma è lesbica?"
"Come?"
"La mia lo è, e probabilmente è innamorata della tua..."