Come cambia il rapporto tra padri e figli in una società in cui i ruoli e le forme familiari sono in continua evoluzione? Cosa vuol dire oggi essere uomo, cosa essere padre? Superato l'autoritarismo del pater familias, sciolti i modelli tradizionali, resta l'ipocrisia di un welfare che ci immagina ancora come la famiglia dei biscotti del mulino... e nel frattempo? Nel frattempo, la stessa crisi dei ruoli apre anche ad una prospettiva di liberazione, oggi anche l'uomo, il padre, può esternare quell'amore che chiamavamo "materno". Tre sguardi diversi su ciò che ci è più familiare, ma le cui trasformazioni sfuggono, tre film che affrontano, ciascuno a suo modo, il tema della paternità.
Dove c'è famiglia c'è casa? Se per casa intendiamo un luogo sicuro, un riparo, una protezione da violenze e sopraffazioni, questo film di Francesco Patierno dimostra che non è scontato che lo sia. In una situazione sociale difficile, in un ambiente familiare duro e degradato, Matteo rielabora e rivive il rapporto con un padre irriducibile all'amore. Tratto dal romanzo "Pater Familias. Romanzo di Ragazzi Napoletani" di Massimo Cacciapuoti.
Tommi vive con il padre e senza la madre, in una famiglia che oggi si chiamerebbe di "tipo nuovo". "Per Tommi la preadolescenza è un periodo molto duro, fatto in buona parte di difficoltà emotive e familiari, e lui è lì che cerca con fatica di fabbricarsi gli strumenti giusti, di difesa e di attacco, per non uscirne schiacciato. Dimostrando che a volte mentre i grandi commettono errori macroscopici minimizzandoli, i piccoli hanno la capacità di perdonarli e di comprendere in maniera disarmante le loro esigenze di parlare con il padre".
La paternità non biologica: con questo film sublime Chaplin ci mette di fronte ad una relazione di paternità in cui "padre" e "figlio" si scelgono reciprocamente. Un amore figliale forte e totale che mette sè stesso davanti ai geni.