ɃḺϴɃ Giudecca

Laboratorio Culturale Autogestito

 
Pensieri
riflessioni sulla serata del cinque giugno duemilaeotto (di m.m.attori)

Cineforum 3D


C'erano dei manifesti, ma son stati staccati perché dava fastidio che facessimo vedere un film sui Sinti… sui Rom… "Su chei sporchi dei sìngani, insoma, che i roba, i xe onti e i spussa!" e quindi c'era parecchia soddisfazione nell'aver rotto i piani a tutti quelli che ben pensano e che dicono "No, il ghetto no! Che poi non mandano i figli a scuola. Al massimo più in là!" E c'era anche preoccupazione, per questo, certamente, ma anche la certezza di essere dalla parte giusta dei canale, giovedì sera.

C'erano gli affezionatissimi, ma anche volti nuovi, li riconoscevi perché erano tutti puntualissimi, visi nuovi, aperti, cordiali.

C'era Giovanna che ha cominciato a raccontarci la sua grande passione per la cultura Rom e Sinti: una storia che parte da Venezia, arriva in India e, tornando, passa per il villaggio di sua nonna in Bulgaria dove ci ha lasciati, assieme a lei, al matrimonio zingaro, e attendiamo dalle sue labbra nuovi racconti e nuove magie.

C'era il "Gadjo dilo" del film, il francese pazzo che, cercando di seguire le passioni di suo padre, ha trovato poi la sua vera identità e una nuova famiglia, fra gitane che si lavano strofinandosi i fiori fra i capelli, ridendo, e zingari che rubano scarpe, ma solo per poi restituirle e funerali e nascite e matrimoni e puttane, auto scassate e violini indiavolati.

C'erano le due famiglie Rom che sono venute a vedere il film con noi, con gli occhi sgranati per essere al centro della scena! E i bambini che ballavano e le ragazzine che seducevano e il vino e l'idea di fare una festa, con della musica.

E, infine, su tutto, c'era la voglia di imparare, se fosse possibile, ancora ad esultare, a strapparsi i capelli, a maledire il destino che ci ha fatto cosi chiusi, a benedirlo per averci dato la possibilità di ascoltare, di amare l'uguale. Specie quando è diverso.

 

Benevenuti al BlobGiudecca: il cineforum 3D!

 
 
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